Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13359 del 25 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:13359PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere legittimamente disposto anche in assenza di un nesso di derivazione diretta tra i beni e il reato per cui si procede, purché sussistano seri indizi di sproporzione tra il valore dei beni nella disponibilità dell'indagato e la sua capacità reddituale, nonché di mancata giustificazione della loro lecita provenienza. Il giudicato cautelare non ha efficacia preclusiva assoluta, ma può essere superato in presenza di nuovi elementi di fatto sopravvenuti, idonei a modificare la valutazione precedentemente operata. Il giudice della cautela, al pari di quello del merito, deve vagliare gli stessi presupposti che legittimano la definitiva confisca, essendo sufficiente, in sede cautelare, la presenza di seri indizi della sussistenza di tali condizioni, la cui piena prova è riservata al giudizio di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. DIDOMENICO Vincenzo - Consigliere

Dott. CAMPANILE Pietro - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AL. VI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 10/07/2008 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. CAMPANILE PIETRO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. ((omissis)), del Foro di Napoli, che ha chiesto l'accoglimento dei motivi del ricorso.

FATTO

1 - Il Tr…

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