Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25645 del 20 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:25645PEN

Massima

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Il delitto di rapina aggravata in concorso si configura quando l'agente, oltre all'uso della violenza o minaccia per sottrarre ingiustamente il denaro o altra utilità alla vittima, agisce con l'intento di punire o riscattarsi per un precedente alterco o contrasto, anche se non direttamente connesso al reato. In tali casi, l'evento della sottrazione patrimoniale non può essere considerato come mera conseguenza involontaria della condotta violenta, ma rappresenta il fine ultimo e voluto dell'azione criminosa, non essendo applicabile la disciplina dell'eccesso colposo prevista dall'art. 116 c.p. La valutazione della recidiva, quale circostanza aggravante facoltativa, deve tenere conto di tutte le circostanze del caso concreto, senza limitarsi alla mera constatazione della precedente condanna, ma considerando anche l'intensità del dolo, le modalità della condotta e il grado di partecipazione dell'agente, al fine di accertare se essa sia effettivamente sintomatica di una maggiore pericolosità sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli ill.mi sigg.ri magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirel - rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 714/2012 CORTE APPELLO SEZ.DIST. di TARANTO, del 26/05/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/02/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MIRELLA CERVADORO;
Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, nella persona del Dr. Tocci Stefano, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso venga dichiarato inammissibile.
Udito il difensore avv. (OMISSIS) che ha concluso per l'accoglime…

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