Il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società -OMISSIS- avverso la determinazione dirigenziale n. -OMISSIS- e altri atti della Provincia autonoma di Trento, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Il Giudice amministrativo è privo di giurisdizione per la domanda di annullamento del verbale di sequestro preventivo, in quanto atto del procedimento penale rientrante nella giurisdizione del Giudice penale. 2. Le osservazioni procedimentali presentate dalla ricorrente sono state adeguatamente valutate dall'Amministrazione, che ha motivato in modo articolato e logico le ragioni per cui le stesse sono state ritenute inidonee a far venir meno i presupposti per l'adozione del provvedimento di diffida. 3. L'Amministrazione, in presenza di plurime violazioni delle prescrizioni contenute nell'autorizzazione rilasciata alla ricorrente, era legittimata a dettare, ai sensi dell'art. 86, commi 3 e 5, del T.U.L.P., le prescrizioni necessarie per prevenire danni a persone e a beni pubblici e privati e per garantire il rispetto degli obblighi gravanti sul gestore di un impianto di recupero rifiuti, senza che ciò si traduca in una surrettizia revoca dell'autorizzazione. 4. Le prescrizioni relative al campionamento e alla caratterizzazione dei lotti di rifiuto trattato non costituiscono una novità introdotta a seguito della sentenza del Consiglio di Stato n. 1229/2018, essendo riconducibili a quanto già previsto nella delibera di Giunta Provinciale n. -OMISSIS-. 5. Le previsioni della delibera di Giunta Provinciale n. -OMISSIS- non consentono l'installazione di un impianto di produzione del misto cementato all'esterno dell'impianto di trattamento dei rifiuti autorizzato. 6. L'Amministrazione, in presenza di violazioni delle prescrizioni contenute nell'autorizzazione, era legittimata a prescrivere l'impermeabilizzazione delle aree di stoccaggio dei rifiuti e la caratterizzazione dei rifiuti prima della produzione degli aggregati legati, al fine di prevenire danni all'ambiente e alla salute. 7. La prescrizione di sospendere l'attività di distribuzione dei carburanti fino alla realizzazione dei necessari presidi a tutela dell'ambiente è stata adeguatamente motivata dall'Amministrazione. 8. Non sussiste la dedotta violazione dell'art. 60, comma 2, della legge provinciale n. 17/2010, in quanto l'Amministrazione non ha esercitato il potere sanzionatorio ivi previsto, bensì il diverso potere di diffida di cui all'art. 86 del T.U.L.P. 9. Non è stata dimostrata la dedotta disparità di trattamento, in quanto la ricorrente non ha provato l'identità di situazione con gli altri impianti della zona.