Consiglio di Stato sentenza n. 1420 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:1420SENT

Massima

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Il Comune, nell'esercizio dei poteri di vigilanza e controllo sulle attività edilizie svolte mediante segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), può legittimamente disporre il divieto di prosecuzione dell'attività e ordinare la conformazione della stessa ai requisiti di legge entro un termine perentorio. Decorso inutilmente tale termine, l'amministrazione è tenuta a dichiarare l'inefficacia della SCIA e a disporre l'archiviazione della stessa, senza necessità di ulteriori provvedimenti sanzionatori, in quanto l'attività si intende vietata ai sensi dell'art. 19, comma 3, della legge n. 241/1990. Tale provvedimento di archiviazione ha natura meramente dichiarativa e non costituisce un esercizio tardivo del potere di controllo, essendo conseguenza diretta del mancato adempimento dell'obbligo di conformazione da parte del privato. L'amministrazione, pertanto, non è tenuta al rispetto dei termini perentori previsti dall'art. 19, commi 3 e 6-bis, della legge n. 241/1990 per l'esercizio dei poteri inibitori e repressivi, in quanto tali disposizioni non trovano applicazione nell'ipotesi di mancata conformazione entro il termine assegnato. Inoltre, l'eventuale riferimento erroneo a una sentenza del giudice amministrativo, anziché a un'ordinanza cautelare, non inficia la legittimità del provvedimento di archiviazione, trattandosi di un mero errore materiale privo di rilevanza sostanziale. Infine, la disciplina applicabile è quella statale di cui alla legge n. 241/1990, senza necessità di fare riferimento a eventuali norme regionali, in quanto la fattispecie è interamente regolata dalla normativa nazionale.

Sentenza completa

Pubblicato il 08/02/2023

N. 01420/2023REG.PROV.COLL.

N. 06947/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6947 del 2018, proposto da Maria Maddalena Da Lisca, rappresentato e difeso dagli avvocati Francesca Giuffré, Massimo Rutigliano, Vincenzo Ziccardi, con domicilio eletto presso lo studio Francesca Giuffré in Roma, via dei Gracchi, 39;

contro

Comune di Parma, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Marta Mengozzi, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, viale XXI Aprile 11;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per l'Emilia Romagna sezione staccata…

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