Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27929 del 7 ottobre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:27929PEN

Massima

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Il possesso di un documento d'identità recante la foto del possessore con false generalità integra il reato di cui all'art. 497-bis, comma 2, c.p. e non quello meno grave di cui al comma 1 della stessa norma, in quanto la presenza della foto del possessore sul documento falso costituisce una considerevole efficacia indiziaria in ordine alla sua partecipazione alla contraffazione del documento. Pertanto, in tali casi, la pena base deve essere determinata nel minimo edittale previsto per il reato di cui al comma 2 dell'art. 497-bis c.p., ovvero non inferiore a 1 anno e 4 mesi di reclusione, e non può essere ridotta al di sotto di tale limite in sede di commisurazione della pena, salvo l'applicazione di eventuali circostanze attenuanti. Il giudice è tenuto a motivare adeguatamente in ordine alla sussistenza o meno degli elementi costitutivi della fattispecie più grave, senza limitarsi a un mero richiamo degli indizi probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Brescia;
avverso la sentenza emessa il 19/06/2019 dal Tribunale di Bergamo;
all'esito del processo penale celebrato nei confronti di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa MARINELLI Felicetta, che ha concluso chiedendo l&#x…

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