Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10350 del 8 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:10350PEN

Massima

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Il contenuto di una comunicazione, anche se indirizzata a più destinatari, non integra il reato di diffamazione quando si colloca in un contesto di pregressa conflittualità tra le parti e risulta privo di concreta portata lesiva, limitandosi a manifestare un irrigidimento dei rapporti e l'adozione di rigidi formalismi, senza eccedere i limiti della continenza espressiva. In tali casi, il giudice può legittimamente assolvere l'imputato per insussistenza del fatto, in quanto le espressioni utilizzate, per quanto dure e puntigliose, non assumono carattere diffamatorio, ma si inquadrano nell'ambito di una dialettica conflittuale tra le parti, senza superare i limiti della continenza e della pertinenza. Il giudice, nel valutare la sussistenza del reato di diffamazione, deve tenere conto del contesto relazionale e comunicativo in cui si inserisce la condotta contestata, non potendo prescindere dalla ricostruzione del pregresso rapporto tra le parti e dalla natura delle loro interazioni, al fine di apprezzare correttamente la portata e la finalità delle espressioni utilizzate, senza attribuire automaticamente carattere diffamatorio a comunicazioni che si inseriscono in un clima di conflittualità e tensione tra i soggetti coinvolti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
In cui e' persona offesa:
(OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/03/2018 del GIUDICE DI PACE di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere PAOLA BORRELLI;
udite le conclusioni del Sostituto Procuratore generale MARIELLA DE MASELLIS, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
udito, per la parte civ…

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