Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 18697 del 8 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:18697PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del sindacato di legittimità sui provvedimenti cautelari, è tenuto a verificare la motivazione del provvedimento impugnato alla stregua dei parametri indicati dall'art. 606, comma 1, lett. e), c.p.p., ovvero la mancanza, la contraddittorietà o la manifesta illogicità della motivazione, senza poter procedere a una nuova valutazione degli elementi di fatto, la cui disamina è riservata in via esclusiva al giudice di merito. Pertanto, il vizio di motivazione, per essere rilevante in sede di legittimità, deve emergere dal testo del provvedimento impugnato, senza che possa assumere rilievo la mera prospettazione di una diversa, e per il ricorrente più adeguata, valutazione delle risultanze processuali. Inoltre, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari e la concreta applicazione della misura, deve prendere in considerazione tutti gli elementi indicati dall'art. 133 c.p., tra cui la personalità dell'indagato, le modalità della condotta e il comportamento processuale, in modo coerente e non contraddittorio, senza che la mera diversità di lettura o interpretazione di tali elementi, ove logicamente sostenibile, possa integrare un vizio di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiul - Presidente

Dott. SERPICO Francesc - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Tr. Ma. , nato il (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Milano, in data 31 agosto 2007, il quale ha confermato l'ordinanza 9 agosto 2007 del G.I.P. del Tribunale di Milano, di custodia cautelare in carcere in quanto indagato (in concorso anche con altri colleghi, appartenenti alla Polizia di Stato) per i reati di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articolo 74 e 73, nonche' per deten…

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