Il provvedimento di annullamento di un'autorizzazione paesaggistica rilasciata da un comune deve essere fondato su elementi certi e non può basarsi su meri presupposti erronei o confusioni tra atti diversi. L'amministrazione è tenuta a verificare con diligenza i presupposti di fatto e di diritto posti a base del provvedimento di annullamento, al fine di evitare l'adozione di atti illegittimi che violano il principio di buona amministrazione di cui all'art. 97 Cost. Inoltre, il provvedimento di annullamento deve essere adottato entro il termine perentorio di sessanta giorni stabilito dall'art. 159 del d.lgs. n. 42/2004, decorso il quale l'amministrazione non può più esercitare il potere di annullamento. Il principio di certezza del diritto e di tutela dell'affidamento del privato impongono che l'amministrazione, una volta rilasciata un'autorizzazione paesaggistica, non possa successivamente annullarla sulla base di meri presupposti erronei o di una confusione tra atti diversi, senza aver previamente verificato con diligenza i fatti posti a fondamento del provvedimento di annullamento. Il rispetto dei termini perentori stabiliti dalla legge per l'esercizio del potere di annullamento costituisce altresì un corollario del principio di buona amministrazione.