Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11502 del 16 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:11502PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La valutazione della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere effettuata dal giudice di merito sulla base di un percorso argomentativo coerente e logicamente plausibile, che tenga conto di elementi probatori individualizzanti, quali le dichiarazioni di collaboratori di giustizia che riconoscano l'indagato come appartenente a un contesto criminale organizzato, nonché di altri dati oggettivi, come la documentazione sequestrata che attesti il pagamento di uno stipendio all'indagato da parte dell'organizzazione criminale. Tali elementi, se adeguatamente motivati, sono idonei a integrare la prova della qualificata probabilità della responsabilità dell'indagato in relazione al reato contestato, senza che il giudice di legittimità possa sindacare la ricostruzione dei fatti e la valutazione delle prove effettuata dal giudice di merito, se non in presenza di vizi logici o giuridici evidenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RE. OR. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 15/10/2008 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BARBARISI MAURIZIO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. D'AMBROSIO Vito, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. - Con ordinanza in data 16 ottobre 2008, depositata il 31 ottobre 2008, il Tribunale del Riesame di Napoli …

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