Cassazione penale Sez. II sentenza n. 3309 del 23 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:3309PEN

Massima

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Il sequestro probatorio di beni preziosi è legittimo quando, pur in assenza di una qualificazione giuridica definitiva del reato, emergano elementi indiziari della loro provenienza illecita, come la violazione delle disposizioni sul commercio di cose preziose, integrante un illecito amministrativo. In tali casi, il sequestro non ha carattere meramente esplorativo, ma mira a scandagliare il fondamento fattuale di un'ipotesi di reato, come la ricettazione o l'incauto acquisto, già emersa dalle indagini. La motivazione del provvedimento di sequestro non deve essere né del tutto mancante, né apparente, essendo sufficiente che renda comprensibile l'iter logico seguito dal giudice, senza necessità di una puntuale confutazione di tutte le deduzioni difensive. Il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di sequestro è ammesso solo per violazione di legge, intesa come errore in iudicando o in procedendo, ovvero vizi della motivazione così radicali da renderla inidonea a giustificare il provvedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza 25/3/2013 del Tribunale per il riesame di Mantova;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Dott. GALLO Domenico;

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, Dott. SCARDACCIONE Eduardo, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 25/3/2013, il Tribunale di Mantova, a s…

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