Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38918 del 20 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:38918PEN

Massima

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La presunzione di pericolosità sociale e di adeguatezza della custodia cautelare in carcere prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p. per il reato di associazione mafiosa può essere superata solo quando emergano elementi concreti che dimostrino la rescissione stabile dei legami dell'indagato con l'organizzazione criminale, non essendo sufficiente la mera assenza di contatti accertati con il capo del sodalizio o la sottoposizione a programmi terapeutici. In assenza di tali elementi, la presunzione di legge opera in modo prevalente rispetto alla valutazione di attualità e concretezza del pericolo, non gravando sul giudice l'onere di motivare in positivo circa la sussistenza delle esigenze cautelari. La prova contraria idonea a superare la presunzione deve consistere in elementi che attestino l'impossibilità oggettiva per l'indagato di continuare a fornire il proprio contributo all'organizzazione criminosa, non essendo sufficiente il mero decorso del tempo dal fatto contestato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/04/2019 del Tribunale della liberta' di Lecce;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere RICCARDI GIUSEPPE;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore, Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo
l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinan…

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