Il soggetto non responsabile della contaminazione di un sito di interesse nazionale ha diritto di ottenere l'attivazione del procedimento di individuazione del responsabile dell'inquinamento, al fine di non essere gravato ingiustamente dei costi degli interventi di messa in sicurezza e bonifica, in applicazione del principio "chi inquina paga". Tuttavia, in assenza di tale individuazione, egli rimane comunque tenuto a eseguire gli interventi necessari per la tutela dell'ambiente e della salute pubblica, ferma restando la possibilità di rivalersi successivamente sui soggetti responsabili. L'Amministrazione competente, pur prendendo atto della posizione del proprietario non responsabile, deve comunque richiedere l'attuazione degli interventi di bonifica, anche in via sostitutiva, senza poter addossare definitivamente l'onere al solo proprietario dell'area contaminata, in assenza di una chiara individuazione della responsabilità. Il giudice amministrativo, in presenza di una successione di atti amministrativi che hanno superato e modificato le prescrizioni originariamente impugnate, deve dichiarare l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, qualora il ricorrente non abbia impugnato i provvedimenti successivi che hanno inciso sulla sua posizione.