Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24005 del 23 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:24005PEN

Massima

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Il comportamento dell'avvocato che, nell'esercizio del mandato conferito dalla compagnia di assicurazioni, comunica al collega patrocinatore della controparte e all'Ordine degli Avvocati una valutazione negativa circa la condotta professionale di quest'ultimo, pur se deontologicamente rilevante, non integra gli estremi dei reati di diffamazione e ingiuria, in assenza di prova del dolo specifico di offendere, quando la comunicazione sia effettuata nell'ambito dell'attività professionale e non contenga espressioni intrinsecamente offensive, essendo invece diretta alla tutela di un interesse legittimo del mandante. Il dovere di correttezza e probità della classe forense non può essere inteso in modo tale da condizionare l'esercizio dei diritti e doveri professionali del difensore al rapporto personale con il collega, dovendo prevalere l'interesse del cliente alla soddisfazione del proprio credito in tempi ragionevoli.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - rel. Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CO. SE. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 3/2009 TRIB.SEZ.DIST. di CEFALU', del 09/06/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 29/04/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROTELLA Mario;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DI POPOLO Angelo che ha concluso per il rigetto;

Udito il difensore Avv. ARICO' G..

RITENUTO

1 - Il Tri…

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