Cassazione penale Sez. I sentenza n. 39193 del 23 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:39193PEN

Massima

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Il nesso causale tra l'azione lesiva e l'evento morte non viene meno per il concorso di cause preesistenti, purché l'azione dell'agente abbia funzionato come concausa dell'evento verificatosi nelle circostanze di tempo e di luogo in cui si è realizzato. Anche qualora siano intervenute cause sopravvenute, queste escludono il rapporto di causalità soltanto se sono state da sole sufficienti a determinare l'evento, circostanza che deve essere specificamente provata. La valutazione della capacità di intendere e di volere dell'imputato al momento del fatto rientra nell'ambito del giudizio di merito, il cui sindacato in sede di legittimità è limitato all'accertamento della manifesta illogicità o mancanza della motivazione, senza possibilità di una nuova valutazione delle risultanze probatorie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CAIAZZO Luigi P. - rel. Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 12/2010 CORTE ASSISE APPELLO di BRESCIA, del 28/01/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/02/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAIAZZO LUIGI PIETRO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GIALANELLA Antonio che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

Con sentenza in data 28.1.2011 la Cort…

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