Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16727 del 3 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:16727PEN

Massima

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La falsificazione di una carta di credito integra il reato di cui all'art. 55, comma 9, del D.Lgs. n. 231/2007 solo se il documento contraffatto risulta effettivamente idoneo all'uso per prelievi o pagamenti; in caso contrario, pur sussistendo la condotta di falsificazione, il reato non può ritenersi integrato per difetto del requisito dell'idoneità del documento falso, salva la possibilità di configurare il tentativo di reato. Il giudice, pertanto, deve accertare in concreto l'effettiva funzionalità della carta di credito falsificata ai fini dell'integrazione della fattispecie delittuosa, non essendo sufficiente la mera attività di contraffazione in sé considerata, atteso che la tutela penale è anticipata solo fino alla soglia del tentativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano;

avverso la sentenza dal G.U.P. di Milano in data 15 luglio 2009;

nel procedimento contro:

Mo. Al. e Th. Si. Mi. ;

Visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udita la requisitoria del Pubblico Ministero rappresentato dal s.p.g. Dott. ((omissis)),…

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