Cassazione penale Sez. I sentenza n. 47323 del 20 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:47323PEN

Massima

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Il giudice di sorveglianza, nel valutare la concessione di misure alternative alla detenzione, deve tenere conto della gravità del reato commesso, dei precedenti penali del condannato e delle informazioni di polizia sulla sua pericolosità sociale, al fine di accertare se sussistano i presupposti complessivi richiesti dalla legge per l'applicazione di tali benefici. Tuttavia, la valutazione della pericolosità sociale non può essere basata esclusivamente su tali elementi, ma deve considerare anche altri fattori, come il percorso di reinserimento sociale intrapreso dal detenuto e la sua effettiva volontà di riscatto. Inoltre, la concessione di misure alternative non può essere negata in modo automatico sulla base di una mera presunzione di pericolosità, ma richiede un'attenta e ponderata valutazione del singolo caso concreto, volta a bilanciare le esigenze di sicurezza pubblica con quelle di reinserimento e di umanizzazione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI ((omissis)) del 29/11/2 -

Dott. IANNELLI Enzo rel. Consigliere SENTE -

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) N. 3 -

Dott. MAZZEI Antonella P. Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. CAPRIOGLIO ((omissis)) S. Consigliere N. 18975/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GA. AN. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 2578/2010 TRIB. SORVEGLIANZA di CATANIA, del 09/02/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ENZO IANNELLI;

lette/sentite le conclusioni del PG.

Letti gli atti, l'ordinanza impugnata ed il ricorso;

Letta la requisitoria del S. Procuratore Generale presso questa Corte, ((omissis)), ch…

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