Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23141 del 4 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:23141PEN

Massima

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Il giudice di pace, nel determinare la pena pecuniaria per il reato di danneggiamento di cui all'art. 636 c.p., comma 1, deve applicare la sanzione prevista dalla norma, compresa tra un minimo di 10 euro e un massimo di 103 euro, senza poter superare tale limite edittale, anche in presenza di circostanze attenuanti che rendano equivalente la pena rispetto all'aggravante contestata. L'applicazione di una pena pecuniaria superiore al massimo edittale previsto dalla legge per il reato commesso determina l'illegittimità della sentenza, che deve essere annullata e rinviata al giudice di pace competente per un nuovo giudizio, al fine di determinare la sanzione nel rispetto dei limiti sanzionatori stabiliti dalla norma incriminatrice. Il principio di legalità della pena, sancito dall'art. 25 Cost., impone al giudice di comminare una sanzione pecuniaria contenuta entro i margini edittali previsti dalla fattispecie di reato contestata, senza possibilità di superare il massimo edittale, neppure in presenza di circostanze attenuanti che rendano equivalente la pena rispetto all'aggravante. Tale principio costituzionale, volto a garantire la prevedibilità e proporzionalità della risposta punitiva dello Stato, non consente deroghe o eccezioni, a tutela del diritto di difesa e del principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. BARTOLINI Francesco - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PUBBLICO MINISTERO PRESSO TRIBUNALE di SALERNO;

nei confronti di:

1) MA. SA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 27/04/2005 GIUDICE DI PACE di ((omissis));

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. NUZZO LAURENZA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. DI CASOLA Carlo, che ha concluso per l'annullamento con rinvio.

O…

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