Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26136 del 5 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:26136PEN

Massima

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Il concorso di più soggetti nell'estorsione, anche con ruoli diversi, integra un'ipotesi di reato plurioffensivo che lede non solo il patrimonio, ma anche la libertà e l'integrità fisica e morale della vittima aggredita per la realizzazione del profitto. Ai fini della configurabilità del reato di estorsione consumata, è sufficiente la restituzione del bene sottratto, a prescindere dall'effettiva consegna della somma di denaro richiesta, non essendo necessaria la prova dell'integrale adempimento delle pretese estorsive. Nell'ipotesi di concorso di più soggetti nel reato di estorsione, il ruolo marginale di uno dei concorrenti non esclude la sua responsabilità, qualora il suo apporto, valutato nel contesto complessivo dell'azione criminosa, risulti comunque significativo per il raggiungimento del risultato finale. La concessione delle attenuanti generiche è rimessa alla discrezionalità del giudice, il quale deve motivare il diniego sulla base di elementi oggettivi e soggettivi, quali la gravità del fatto e la personalità negativa dell'imputato, desunta anche dai suoi precedenti penali. Ai fini dell'applicazione dell'attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità, il giudice deve valutare non solo il valore economico del bene sottratto, ma anche gli effetti dannosi connessi alla lesione della libertà e dell'integrità della persona offesa, trattandosi di un reato plurioffensivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo L. - Presidente

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

avv. ((omissis)) difensore di:

Be. An. nato a (OMESSO);

sul ricorso proposto da:

avv. ((omissis)) difensore di:

Be. Ma. nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Reggio Calabria, sezione penale, in data 4.6.2010;

Sentita la relazione fatta, in pubblica udienza, dal consigliere Dott. ((omissis)).

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, nella persona del dr. ((omissis)), il quale ha concluso chi…

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