Cassazione penale Sez. II ordinanza n. 17205 del 9 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:17205PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale può essere revocato o modificato solo quando risultino mutate le esigenze cautelari che ne hanno giustificato l'adozione, non essendo sufficiente la mera allegazione di elementi favorevoli all'indagato o la contestazione della fondatezza dell'ipotesi accusatoria. Il giudice, nel valutare l'istanza di revoca o modifica, deve verificare se permangano concreti e attuali i presupposti di applicazione della misura, tenendo conto di tutti gli elementi di fatto e di diritto rilevanti, senza limitarsi a considerazioni astratte o generiche sulla condotta pregressa dell'indagato. La valutazione deve essere effettuata in modo rigoroso e analitico, senza che possano assumere rilievo mere aspettative o ipotesi di futura buona condotta, dovendo il giudice accertare l'effettiva cessazione delle esigenze cautelari sulla base di elementi concreti e specifici. Inoltre, il giudice non può fondare il diniego di revoca o modifica della misura cautelare esclusivamente sulla gravità astratta del reato contestato o sulla presunta capacità a delinquere dell'indagato, senza adeguata motivazione in ordine alla permanenza dei presupposti applicativi della misura stessa. Infine, l'impugnazione avverso l'ordinanza che decide sull'istanza di revoca o modifica della misura cautelare personale deve essere qualificata come appello, ai sensi dell'art. 310 c.p.p., e non come ricorso per cassazione, ai sensi dell'art. 311 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 22/02/2012 del g.i.p. del tribunale di Milano;

Visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per la conversione in appello.

FATTO E DIRITTO

p.1. In data 17/02/2012, (OMISSIS), a mezzo dei propri difensori, …

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