Cassazione penale Sez. II sentenza n. 42514 del 18 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:42514PEN

Massima

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La sussistenza dell'aggravante di cui all'art. 625, comma 1, n. 7, c.p. (deterioramento di cose esposte alla pubblica fede) non è esclusa dalla mera presenza di un sistema di videosorveglianza nel luogo in cui si consuma il reato, in quanto tale sistema, pur consentendo la conoscenza postuma delle immagini registrate, non costituisce di per sé una difesa idonea a impedire la consumazione dell'illecito attraverso un immediato intervento ostativo. Pertanto, ai fini dell'integrazione di tale aggravante, è necessario che il bene sia esposto alla pubblica fede, ossia che vi sia un senso di affidamento verso la proprietà altrui su cui si basa chi deve lasciare una cosa, anche solo temporaneamente, incustodita, e che non vi sia una diretta e continua custodia da parte del proprietario o di altra persona addetta alla vigilanza, a prescindere dall'esistenza di un sistema di videosorveglianza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. CERVADORO Mirella - rel. Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina A. R - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/06/2016 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MIRELLA CERVADORO;
Udita la requisitoria dell'avvocato generale, nella persona del Dott. STABILE Carmine, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza emessa in data 18 aprile 2013 il Tribunale di Trapani, in composizione monocratica, di…

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