Cassazione penale Sez. III sentenza n. 45745 del 31 ottobre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:45745PEN

Massima

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Il provvedimento del giudice dell'esecuzione, una volta divenuto formalmente irrevocabile, preclude una nuova pronuncia sul medesimo "petitum" non già in maniera assoluta e definitiva, ma solo "rebus sic stantibus", ossia finché non si prospettino nuovi elementi di fatto, siano essi sopravvenuti o preesistenti, ma diversi da quelli precedentemente presi in considerazione. Il giudice dell'esecuzione, pertanto, nel valutare l'ammissibilità di una istanza ai sensi degli artt. 666 e 667, comma 4, c.p.p., deve verificare se i nuovi elementi di fatto prospettati siano effettivamente nuovi e diversi rispetto a quelli già valutati in precedenza, essendo preclusa una nuova pronuncia sul medesimo "petitum" in assenza di tali nuovi elementi. La motivazione del provvedimento di inammissibilità deve illustrare puntualmente le ragioni per le quali i nuovi elementi dedotti non integrano i presupposti per la riapertura del procedimento esecutivo, con riferimento agli atti e ai documenti del procedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMOROSO Giovanni - Presidente

Dott. RAMACCI Luca - rel. Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. SOCCI ((omissis)) - Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) S.R.L.;
avverso l'ordinanza del 13/11/2015 del GIP TRIBUNALE di MILANO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RAMACCI LUCA;
lette/sentite le conclusioni del P.G. DI LEO G., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, in funzione di giudice dell'esecuzione, con ordinanza del 13/11/2015 ha dichiarato inammissibile l'istanza formulata ai sensi dell'arti…

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