Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20313 del 15 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:20313PEN

Massima

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Il favoreggiamento della permanenza irregolare di uno straniero extracomunitario sul territorio nazionale, al fine di trarne un ingiusto profitto sfruttandone la condizione di illegalità, integra il reato di cui all'art. 12, comma 5, del d.lgs. n. 286/1998, anche quando l'ingresso dello straniero sia avvenuto in forma legale, qualora vengano poste in essere condotte che abbiano agevolato il protrarsi della sua permanenza irregolare. L'elemento soggettivo del reato è integrato dalla consapevolezza e volontà di trarre un ingiusto profitto dalla condizione di irregolarità dello straniero, desumibile dalle condizioni di lavoro gravose e discriminatorie a lui imposte, come la corresponsione di una retribuzione inferiore a quella prevista dai contratti collettivi. La mancata prova di un effettivo interessamento degli imputati per la regolarizzazione dello straniero e dell'effettivo impiego di denaro a tale scopo non esclude la sussistenza del reato, essendo sufficiente la dimostrazione che le condotte degli imputati abbiano favorito il protrarsi della permanenza irregolare dello straniero sul territorio nazionale. La valutazione della credibilità della persona offesa, costituitasi parte civile, non può essere esclusa sulla base del solo fatto che un precedente procedimento penale a suo carico sia stato archiviato, dovendo il giudice motivare adeguatamente le ragioni per le quali ritiene attendibile la sua versione dei fatti. La mancata concessione delle attenuanti generiche agli imputati deve essere adeguatamente motivata, non essendo sufficiente il mero riferimento alla "gravità del fatto" quando tale valutazione risulti contraddittoria con altri elementi di giudizio, come l'archiviazione di un procedimento penale a carico della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1407/2012 CORTE APPELLO di LECCE, del 14/06/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/04/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIACOMO ROCCHI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SCARDACCIONE Eduardo che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per essere il reato prescritto;

Udi…

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