Consiglio di Stato sentenza n. 383 del 2016

ECLI:IT:CDS:2016:383SENT

Massima

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Il proprietario di un immobile non può far valere la propria legittimazione a impugnare un provvedimento amministrativo che autorizza interventi edilizi su un'area confinante, se non dimostra in modo concreto e specifico il pregiudizio economico o la compromissione della fruibilità del proprio bene, derivanti dall'intervento contestato. Il mero criterio della "vicinitas" e la semplice riduzione del panorama non sono sufficienti a radicare un interesse qualificato al ricorso, essendo necessaria la prova di un effettivo deprezzamento del valore del bene o di una concreta lesione di diritti soggettivi. Il vincolo paesaggistico sulla zona non può di per sé integrare tale requisito, in quanto tutela una bellezza di insieme che postula la dimostrazione di una lesione ben più ampia rispetto alla singola posizione proprietaria.

Sentenza completa

N. 00667/2015
REG.RIC.

N. 00383/2016REG.PROV.COLL.

N. 00667/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 667 del 2015, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dagli avv.ti ((omissis)) ed ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, viale Mazzini, 11;

contro

- Comune di Verona, rappresentato e difeso dagli avv.ti Giovanni R. Caineri, ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, viale Liegi, 32;
- Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, non costituitosi in giudizio;

nei confronti di

Alchimia Spa, rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso Nicolo' Paoletti in Roma, ((omissis)) 34;

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