Cassazione penale Sez. II sentenza n. 37059 del 4 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:37059PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione personali deve fondarsi su una valutazione oggettiva di fatti concreti e specifici, sintomatici di un'effettiva tendenza a delinquere del proposto, senza potersi basare su mere presunzioni o sospetti. A tal fine, il giudice può considerare sia precedenti penali definitivi, sia procedimenti penali pendenti, purché questi ultimi siano supportati da elementi probatori certi, come intercettazioni o altri riscontri oggettivi, che dimostrino l'attualità della pericolosità sociale del soggetto. Il giudizio di pericolosità non può, dunque, limitarsi a una valutazione astratta e generica della personalità del proposto, ma deve essere ancorato a dati fattuali e concreti, idonei a comprovare la sussistenza di un pericolo attuale e concreto di commissione di reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - rel. Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso il decreto n. 32/2018 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 14/09/2018;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIANO IMPERIALI;
lette le conclusioni del PG Dott. LORI Perla, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso il decreto della Corte di Appello di Reggio Calabria che in data 14/9/2018 ha respinto l'…

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