Il pubblico ufficiale che, pur essendo abilitato all'accesso a un sistema informatico protetto, vi acceda o vi si mantenga per ragioni ontologicamente estranee rispetto a quelle per le quali la facoltà di accesso gli è attribuita, integra il delitto di accesso abusivo a sistema informatico di cui all'art. 615-ter c.p., a prescindere dagli scopi e dalle finalità che abbiano soggettivamente motivato l'ingresso nel sistema. Inoltre, il pubblico ufficiale che comunichi o faccia uso di dati e informazioni acquisiti mediante tale accesso abusivo, in violazione delle disposizioni di legge e al di fuori dei fini previsti, risponde anche del reato di cui all'art. 12 della L. n. 121/1981, in concorso apparente di norme con il reato di cui all'art. 615-ter c.p. Infine, il pubblico ufficiale che, consapevole dell'intento del correo di esercitare pressioni sulla persona offesa per indurla a ritrattare le accuse, fornisca a quest'ultimo informazioni idonee a consentirgli di rintracciare la vittima, risponde del concorso nel reato di favoreggiamento personale di cui all'art. 378 c.p., a prescindere dall'applicabilità dell'esimente di cui all'art. 384 c.p. al correo.