Il mutamento di destinazione d'uso di un immobile, senza la realizzazione di opere edilizie, non è soggetto a preventivo controllo e autorizzazione da parte del Comune, qualora quest'ultimo non abbia previamente approvato l'atto di programmazione urbanistica recante l'indicazione delle categorie di destinazione d'uso ammesse, in conformità all'art. 7 della legge regionale n. 36/1987. In assenza di tale atto programmatorio, il Comune difetta del potere di assoggettare a titolo abilitativo le modifiche di destinazione d'uso senza opere, non potendo pertanto sanzionare il mutamento di destinazione d'uso effettuato dal privato, né ordinarne il ripristino della precedente destinazione. Il mancato adeguamento dello strumento urbanistico generale alle previsioni dell'art. 7 della legge regionale n. 36/1987 impedisce all'Amministrazione comunale di esercitare il proprio potere di controllo sulle variazioni di destinazione d'uso non accompagnate da interventi edilizi, le quali, in tale contesto normativo, assumono rilievo esclusivamente sotto il profilo fiscale e non urbanistico-edilizio.