La misura di sicurezza patrimoniale della confisca può essere applicata anche a beni acquistati prima dell'entrata in vigore della relativa disposizione normativa, in quanto tale misura ha carattere preventivo e non sanzionatorio, essendo il suo presupposto l'accertamento della pericolosità attuale del soggetto e della sproporzione tra i suoi redditi e il valore del bene, senza che sia necessaria la dimostrazione di un nesso temporale tra l'acquisto del bene e la pericolosità. Pertanto, l'applicazione retroattiva della confisca non contrasta con il principio di irretroattività della legge penale sancito dall'art. 2 c.p., in quanto la misura di sicurezza non ha natura punitiva ma mira esclusivamente a prevenire la commissione di futuri reati attraverso la sottrazione di beni ritenuti di illecita provenienza o sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati. Inoltre, il giudice di merito ha ampia discrezionalità nell'apprezzamento delle prove offerte dalla difesa per dimostrare la legittima provenienza del bene, senza che il mancato accoglimento di tali richieste istruttorie possa essere censurato in sede di legittimità, salvo che non si ravvisi un vizio di motivazione riconducibile all'art. 606, comma 1, lett. e) c.p.p.