Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12614 del 19 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:12614PEN

Massima

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Il falso in documento privato, anche se grossolano, può integrare il delitto di truffa contrattuale quando, pur essendo rilevata la difformità tra il documento e i dati in possesso della controparte, quest'ultima accetta comunque di concludere il contratto confidando nella regolarizzazione della situazione, realizzando così l'induzione in errore e il conseguente danno patrimoniale. Ai fini dell'applicabilità della causa di non punibilità del reato impossibile ex art. 49 c.p., l'inidoneità dell'azione deve essere valutata in concreto ed ex ante, tenendo conto della possibilità che il raggiro sia comunque idoneo a produrre l'evento, anche in presenza di elementi che ne possano far dubitare l'efficacia. La valutazione della tenuità del fatto ex art. 131-bis c.p. richiede un giudizio complessivo sulle modalità della condotta, il grado di colpevolezza e l'entità del danno, senza che assuma rilievo determinante la modesta differenza tra la classe di merito effettiva e quella attestata. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche, della sospensione condizionale e della non menzione della condanna, nonché l'applicazione della recidiva, devono essere adeguatamente motivati dal giudice di merito, senza che sia possibile una rivalutazione di tali profili in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. DE SANTIS Anna M - rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso la sentenza resa dalla Corte d'Appello di Milano in data 13/5/2016;
Visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
Udita nell'udienza pubblica del 12/1/2018 la relazione fatta dal ((omissis));
Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
Udito il difensore della parte civile, Avv. (OMISSIS), che ha depositato conclusioni scritte e nota spese;

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