Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Nel processo amministrativo, il ricorso collettivo e cumulativo presentato da una pluralità di soggetti con un unico atto è ammissibile solo se sussistono congiuntamente i requisiti dell'identità delle situazioni sostanziali e processuali, ossia che le domande giudiziali siano identiche nell'oggetto, che gli atti impugnati abbiano lo stesso contenuto e vengano censurati per gli stessi motivi, e dell'assenza di un conflitto di interessi tra le parti. In mancanza di tali requisiti, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile. In particolare, in materia di quote latte, l'onere di specificazione e differenziazione dei motivi di ricorso in relazione alle singole posizioni dei ricorrenti è particolarmente intenso, in quanto le censure implicano un esame individualizzato dei presupposti e degli effetti dei singoli rapporti obbligatori, senza che sia possibile per il giudice supplire d'ufficio all'indeterminatezza del gravame. L'indeterminatezza del ricorso collettivo e cumulativo, che non consente di distinguere l'effettiva riferibilità delle doglianze alla sfera giuridica delle singole aziende agricole ricorrenti, comporta pertanto l'inammissibilità del ricorso.