Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8718 del 28 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:8718PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La corruzione in atti giudiziari (art. 319-ter c.p.) si configura quando un pubblico ufficiale, in qualità di dipendente amministrativo o di giudice, accetta somme di denaro o altre utilità non dovute, al fine di condizionare l'esito di procedimenti giudiziari a lui assegnati. Tale condotta integra il reato di corruzione in atti giudiziari, a prescindere dal fatto che l'atto giudiziario favorisca o danneggi una delle parti in causa, essendo sufficiente che il pubblico ufficiale abbia accettato il prezzo della corruzione per esercitare un'indebita influenza sull'iter procedimentale. La fattispecie non richiede necessariamente un rapporto di parità tra il corruttore e il corrotto, potendo sussistere anche un rapporto di subordinazione, purché il pubblico ufficiale abbia accettato il denaro o le utilità per compiere o omettere atti del suo ufficio. Ai fini della determinazione della pena, il giudice deve valutare tutti gli elementi di cui all'art. 133 c.p., sia quelli negativi (gravità del fatto, reiterazione della condotta, elevato valore economico delle cause oggetto di mercimonio) sia quelli positivi (collaborazione processuale, incensuratezza, età avanzata, problemi di salute, impegno morale e civile dell'imputato), senza che la concessione delle circostanze attenuanti generiche rappresenti un diritto dell'imputato. Inoltre, nel caso di reato continuato, il giudice deve motivare in modo distinto l'aumento di pena per ciascun reato satellite, in proporzione alla loro gravità, nel rispetto dei limiti edittali previsti dall'art. 81 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. VIGNA Maria S. - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombrett - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del /04/2022 della Corte di appello di Salerno;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del consigliere ((omissis));
udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio del provvedimento. uditi gli avvocat…

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