Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La dichiarazione di illegittimità costituzionale di una norma penale ha efficacia erga omnes, con effetti non solo per il futuro ma anche retroattivamente in relazione a fatti o rapporti instauratisi nel periodo in cui la norma incostituzionale era vigente, salvo il consolidamento di situazioni giuridiche ormai esaurite. Pertanto, il giudice ha l'obbligo di non applicare la norma dichiarata incostituzionale, anche in un procedimento diverso da quello in cui è stata sollevata la relativa questione. Ciò vale in particolare per le violazioni del Regio Decreto n. 773 del 1931, art. 110, comma 9, commesse in data anteriore all'entrata in vigore della Legge n. 266 del 2005, che la Corte Costituzionale ha ritenuto non più punibili come reato, in assenza di interessi di rilievo costituzionale tali da giustificare la deroga al principio di retroattività della legge penale più favorevole.