Cassazione penale Sez. I sentenza n. 30196 del 15 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:30196PEN

Massima

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Il difetto di sottoscrizione dell'atto di impugnazione da parte del difensore, quando l'atto è spedito per posta, costituisce un vizio di forma insanabile che determina l'inammissibilità dell'impugnazione, salvo che non emergano elementi inconfutabili in ordine alla paternità dello scritto. La procedura di delibazione preliminare e di declaratoria de plano della manifesta inammissibilità dell'impugnazione, prevista dall'art. 591 comma 2 c.p.p., non contrasta con i principi costituzionali e convenzionali del giusto processo, in quanto funzionale al principio di ragionevole durata del processo e volta ad arginare l'abuso di processo, senza che ciò implichi la necessità di applicare generalizzatamente i principi del contraddittorio e dell'oralità ad ogni tipo di decisione preliminare limitata al riscontro della legittimità dei presupposti per dar corso all'esame del merito dell'istanza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. BONITO Francesco M.S. - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 100/2014 CORTE MILITARE APPELLO di ROMA, del 12/11/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/01/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Flamini L.M., che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 12.1…

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