Cassazione penale Sez. II sentenza n. 38625 del 13 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:38625PEN

Massima

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Il possesso di un bene di provenienza delittuosa, unitamente alla mancata o non attendibile indicazione della sua origine, costituisce prova sufficiente dell'elemento soggettivo del reato di ricettazione, in quanto rivelatrice della volontà di occultamento, logicamente spiegabile con un acquisto in mala fede. La valutazione degli elementi probatori da parte del giudice di merito, purché conforme alle regole della logica e dell'esperienza, non è sindacabile in sede di legittimità, non potendosi ritenere abnorme il ragionamento che abbia condotto all'affermazione della responsabilità penale dell'imputato. Ai fini della configurabilità del delitto di ricettazione, la prova dell'elemento soggettivo può essere raggiunta anche sulla base di indizi gravi, precisi e concordanti, senza necessità di riscontri probatori diretti, essendo sufficiente la dimostrazione della consapevolezza della provenienza delittuosa del bene.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

TO. Gi. , n. il (OMESSO);

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero in persona del Cons. Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha concluso per la declaratoria d'inammissibilita' del ricorso;

Udito l'avv. LUIGI GIULIANO del foro di Milano in sostituzione dell'avv. ((omissis)) che ha concluso per l'accoglimento del ricorso

MOTIVI DELLA DECISI…

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