La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: Il Comune non può annullare una procedura di gara pubblica per l'affidamento di una concessione in project financing, decorso il termine di 18 mesi dalla sua indizione, in assenza di altri partecipanti oltre al ricorrente, anche qualora la centrale di committenza ausiliaria non avesse i requisiti per svolgere tale ruolo, atteso che le sue attività di mero supporto informatico rientrano nell'ambito della committenza ausiliaria ai sensi dell'art. 3, lett. m), del d.lgs. n. 50 del 2016, senza che ciò comporti l'illegittimità della procedura di gara, la quale resta riferibile esclusivamente all'amministrazione comunale. Pertanto, il Comune è tenuto a proseguire la procedura di gara e ad aggiudicarla al ricorrente, in possesso dei requisiti tecnico-organizzativi e disponibile alla immediata stipula del contratto, non potendo invocare il rischio di una eventuale soccombenza in un futuro giudizio promosso da terzi controinteressati o dall'ANAC, atteso che la determinazione di indizione della gara era ormai divenuta definitiva e non risultano altri concorrenti oltre il ricorrente.