Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10398 del 8 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:10398PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari, prevista dall'art. 275 comma 3 c.p.p. per il reato di associazione mafiosa ex art. 416-bis c.p., ha carattere relativo e può essere superata in presenza di elementi che escludano l'attualità del pericolo di reiterazione del reato, anche in assenza di una espressa dissociazione dell'indagato dal sodalizio criminale. A tal fine, assume rilievo il tempo trascorso dai fatti contestati, che può portare a escludere la concreta e attuale probabilità che l'indagato abbia occasioni di ricaduta nell'illecito penale, non essendo più sufficiente ipotizzare che, presentandosene l'occasione, egli sicuramente o con elevata probabilità continuerà a delinquere. Il giudizio prognostico sulla pericolosità sociale deve pertanto fondarsi sulla certezza o elevata probabilità che l'occasione del delitto si verificherà in concreto, non essendo più sufficiente la mera possibilità astratta di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. CATENA Rossell - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa il 23/04/2018 dal Tribunale di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Paolo Micheli;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Molino Pietro, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito per il ricorrente l'Avv. (OMISSIS), il quale ha concluso chiedendo l'accoglimento…

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