L'autorizzazione per l'esercizio di un'area attrezzata per la sosta di camper e autocaravan non implica necessariamente l'esercizio di un'attività di campeggio, soggetta a diversa e più stringente disciplina normativa. Pertanto, l'Amministrazione, per accertare l'esercizio di un'attività non autorizzata eccedente la mera sosta attrezzata, deve verificare la presenza nell'area di servizi o strutture caratterizzanti l'attività di campeggio, ovvero la sosta per un periodo superiore alle 24 ore consecutive, come previsto dalla legge regionale n. 14/1982. In assenza di tali elementi, l'Amministrazione non può vietare l'esercizio dell'attività di sosta attrezzata, ma può al più inibire l'eventuale attività di campeggio non autorizzata. L'autorizzazione per la sosta attrezzata, infatti, consente la realizzazione di impianti igienico-sanitari atti ad accogliere i residui organici e le acque chiare e luride raccolti negli appositi impianti interni dei veicoli, nei limiti indicati dalla normativa, senza che ciò possa essere considerato come esercizio di un'attività di campeggio. Pertanto, l'Amministrazione, nel valutare la fattispecie, deve tenere conto dell'intenzione delle parti, desumibile anche dalla richiesta di autorizzazione, nonché dei criteri ermeneutici di buona fede e della comune intenzione, ai sensi degli artt. 1362 e ss. c.c.