Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il reato di associazione per delinquere richiede, oltre ogni ragionevole dubbio, la prova certa dell'esistenza di un vincolo associativo permanente o stabile tra almeno tre soggetti, di un programma criminoso indeterminato e di una struttura organizzativa, anche solo rudimentale. Ove invece emerga la finalità lecita dell'aggregazione, l'estemporaneità degli episodi di rissa e la carenza di elementi che fondino la fattispecie criminosa, il giudice di merito può legittimamente escludere la sussistenza del reato associativo, in quanto la valutazione delle risultanze probatorie rientra nel suo potere discrezionale, sindacabile in sede di legittimità solo per manifesta illogicità o contraddittorietà. Analogamente, la derubricazione di un reato da tentato omicidio plurimo a lesioni personali aggravate è congruamente giustificata ove risulti la carenza di prove certe in ordine alle precise modalità dell'aggressione e la collocazione delle ferite da arma da taglio riportate dalle vittime sia compatibile con la minor gravità dell'imputazione, anche in assenza di pericolo di vita per le persone lese.