Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30295 del 15 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:30295PEN

Massima

Il reato di truffa aggravata si configura quando l'agente, sfruttando la fiducia della vittima, la induce in errore con false promesse di erogazione di finanziamenti per l'acquisto di attività commerciali, ottenendo ingiusti profitti di rilevante entità. Il giudice, nel determinare la pena, deve valutare l'entità del danno cagionato alle parti civili e i precedenti penali dell'imputato, senza poter riformare la decisione di merito in assenza di vizi logici o giuridici della motivazione, salvo il caso in cui il giudice di appello abbia richiamato atti a contenuto probatorio non esaminati dal primo giudice. La procedibilità del reato è d'ufficio, anche in presenza di recidiva specifica e reiterata, non essendo necessaria la querela della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - rel. Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
PARTE CIVILE: (OMISSIS), (OMISSIS);
avverso la sentenza in data 06/06/2014 della Corte di Appello di Roma;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l"inammissibilita" del ricorso;
sentito il difensore delle parti civili, avv. (OMISSIS) del foro di Roma, che ha concluso ch…

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