Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14315 del 28 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:14315PEN

Massima

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Il dolo del reato di ricettazione può essere integrato anche dalla forma del dolo eventuale, configurabile quando l'agente si rappresenti la concreta possibilità della provenienza delittuosa della cosa e accetti consapevolmente il rischio di tale provenienza, senza che sia necessaria la conoscenza precisa e completa delle circostanze del reato presupposto. L'elemento soggettivo può desumersi da elementi indiziari, quali la mancata o non attendibile indicazione della provenienza del bene da parte di un soggetto esperto nell'attività di commercio, che rivela la volontà di occultamento logicamente spiegabile con un acquisto in mala fede. La qualificazione del fatto come ricettazione, anziché come incauto acquisto, è pertanto corretta quando risulti provata la consapevolezza, anche in forma di dolo eventuale, della provenienza delittuosa del bene.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/02/2017 della CORTE APPELLO di LECCE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIOVANNI ARIOLLI;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. CENICCOLA ELISABETTA che ha concluso per l'inammissibilita';
Il difensore presente chiede l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il difensore di (OMISSIS) ricorre per ca…

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