Cassazione civile Sez. II sentenza n. 18405 del 27 agosto 2014

ECLI:IT:CASS:2014:18405CIV

Massima

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Il contratto di appalto comporta per l'appaltatore l'obbligo di eseguire l'opera a regola d'arte, garantendone la conformità agli standard pattuiti. Qualora l'opera presenti vizi o difformità, il committente è tenuto a denunciare tempestivamente tali difetti, entro il termine di otto giorni dalla scoperta, ai sensi dell'art. 2226 c.c., comma 2. Tuttavia, il mancato rispetto di tale termine di decadenza non priva il committente della tutela, qualora l'appaltatore abbia riconosciuto l'esistenza dei vizi e si sia offerto di intervenire per eliminarli. In tal caso, sorge in capo all'appaltatore un'obbligazione autonoma rispetto a quella derivante dal contratto di appalto, soggetta al termine ordinario di prescrizione decennale. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la tempestività della denuncia dei vizi, può prescindere dalla formale osservanza del termine di decadenza laddove emerga il riconoscimento da parte dell'appaltatore dell'esistenza dei difetti e il suo impegno a intervenire per eliminarli. Ciò consente di tutelare il committente, esonerandolo dall'onere di provare la tempestività della denuncia, in presenza di un comportamento dell'appaltatore che abbia ingenerato l'affidamento sulla volontà di porre rimedio ai vizi riscontrati. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle risultanze probatorie, senza essere vincolato ad un'analitica disamina di tutte le prove, essendo sufficiente che indichi in modo intellegibile gli elementi su cui fonda il proprio convincimento, implicando il rigetto delle tesi logicamente incompatibili con la decisione adottata. Inoltre, la quantificazione del danno subito dal committente per l'eliminazione dei vizi può essere desunta dalle risultanze della consulenza tecnica d'ufficio, senza che il giudice sia tenuto a effettuare ulteriori accertamenti, salvo che il ricorrente non dimostri l'insufficienza o l'inadeguatezza di tali risultanze.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MATERA Lina - Presidente

Dott. PARZIALE Ippolisto - Consigliere

Dott. GIUSTI Alberto - Consigliere

Dott. FALASCHI Milena - rel. Consigliere

Dott. SCALISI Antonino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

su ricorso (iscritto al N.R.G. 28787/07) proposto da:

(OMISSIS), in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa, in forza di procura speciale a margine del ricorso, dall'Avv.to (OMISSIS) del foro di (OMISSIS) ed elettivamente domiciliata presso lo studio dell'Avv.to (OMISSIS) in (OMISSIS);

- ricorrente -

contro

Fallimento (OMISSIS), in persona del curatore fallimentare;

- intimato -

avverso la sentenza della Corte d'appello di Bologna n. 610 d…

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