Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 17157 del 26 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:17157PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il pubblico ufficiale che, abusando della sua qualità e dei suoi poteri, induce un privato a versargli somme di denaro in relazione a lavori edilizi in corso, commette il reato di induzione indebita previsto dall'art. 317-quater c.p. Tale condotta è punibile anche quando il pubblico ufficiale non minaccia esplicitamente il privato, ma sfrutta la sua posizione di potere per ottenere indebitamente vantaggi economici, approfittando della situazione di soggezione e di difficoltà del privato. La Corte di Cassazione, nel confermare la sentenza di condanna, ha ritenuto provata la responsabilità dell'imputato sulla base di una pluralità di elementi indiziari convergenti, quali le dichiarazioni accusatorie della persona offesa, le testimonianze di soggetti a conoscenza dei fatti, gli accertamenti bancari e patrimoniali sull'imputato, nonché il suo comportamento reattivo e le sue aspettative di risultato. La massima sottolinea come, in assenza di una esplicita minaccia, il reato di induzione indebita possa comunque configurarsi quando il pubblico ufficiale abusa del suo potere per ottenere vantaggi economici dal privato, sfruttando la sua posizione di supremazia e la situazione di difficoltà in cui quest'ultimo si trova. La Corte di Cassazione ha quindi ritenuto legittima la condanna dell'imputato, in quanto la ricostruzione dei fatti operata dalla Corte di Appello, fondata su un complesso di elementi probatori convergenti, risultava adeguatamente motivata e immune da vizi logici o giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluig - rel. Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3128/2012 CORTE APPELLO di ANCONA del 20/10/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/02/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dr. PIERLUIGI DI STEFANO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ROSSI AGNELLO che ha concluso per il rigetto del ricorso;
uditi i difensori, (OMISSIS) e avv. (OMISSIS), che hanno concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.