L'omissione della comunicazione di avvio del procedimento amministrativo è illegittima, in quanto il provvedimento finale deve dare conto della sussistenza di una situazione di urgenza e gravità eccezionali, tale da non consentire il rispetto delle garanzie partecipative previste dalla legge. L'urgenza qualificata che consente di derogare all'obbligo di comunicazione non può essere motivata con il semplice riferimento a norme che attribuiscono all'amministrazione il potere di intervenire d'ufficio per ragioni di sicurezza, ma deve trovare giustificazione nelle esigenze proprie e peculiari del singolo procedimento, debitamente esplicitate in motivazione. Inoltre, il provvedimento amministrativo è viziato da difetto di istruttoria qualora si basi esclusivamente su una perizia tecnica affetta da gravi lacune e carenze metodologiche, senza che l'amministrazione abbia proceduto ad autonomi accertamenti e valutazioni, specie quando emergano risultanze tecniche alternative, acquisite anche nell'ambito di altri procedimenti, che mettono in discussione le conclusioni poste a fondamento dell'atto impugnato. In tali casi, l'amministrazione è tenuta a svolgere un'istruttoria completa e approfondita, in contraddittorio con il privato interessato, prima di adottare il provvedimento finale.