Cassazione penale Sez. II sentenza n. 38723 del 23 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:38723PEN

Massima

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Il provvedimento di rigetto della richiesta di restituzione di beni sottoposti a sequestro probatorio, adottato dal giudice dibattimentale, non è autonomamente impugnabile, ma può essere contestato solo unitamente alla sentenza che definisce il relativo grado di giudizio, in quanto l'articolo 263 c.p.p. non prevede regole speciali circa l'impugnazione di tali ordinanze, le quali seguono il regime generale di cui all'articolo 586 c.p.p. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza che rigetta la richiesta di restituzione dei beni sequestrati è inammissibile, in quanto tale provvedimento non è autonomamente impugnabile, ma può essere contestato solo unitamente alla sentenza che definisce il relativo grado di giudizio. Tale principio è stato costantemente affermato dalla giurisprudenza di legittimità, la quale ha chiarito che l'articolo 263 c.p.p. non deroga alla disciplina generale dettata dall'articolo 586 c.p.p. in tema di impugnazione delle ordinanze emesse nel corso del dibattimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 55/2014 CORTE APPELLO di PALERMO, del 17/02/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNA VERGA;

sentite le conclusioni del PG Dott. STABILE Carmine che ha chiesto l'inammissibilita'.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con ordinanza del 17 febbraio 2014, la Corte d'Appello di Palermo, quale giudice dell'impugnazione, ha respinto la richiesta di restituzione dei beni sottoposti a sequest…

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