Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3124 del 21 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:3124PEN

Massima

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Il concorso nel reato di bancarotta fraudolenta può configurarsi anche in capo a soggetti che, pur non rivestendo formalmente la qualifica di amministratori, abbiano di fatto esercitato le relative funzioni, inducendo in errore l'amministratore di diritto circa la natura distrattiva degli atti compiuti, così da determinarne il compimento. In tali ipotesi, la responsabilità per il reato di bancarotta fraudolenta deriva non solo dall'esteriorizzazione dell'esercizio delle funzioni di amministratore della società fallita, ma anche dall'induzione in errore dell'amministratore di diritto, il quale abbia compiuto atti oggettivamente distrattivi perché tratto in inganno circa la loro reale natura, come previsto dall'articolo 48 del codice penale. Il giudice di appello, nel valutare i motivi di gravame proposti, non è vincolato alle sole argomentazioni svolte dall'appellante, potendo esaminare tutte le questioni implicitamente contenute nei motivi di impugnazione, fermo restando il divieto di reformatio in peius. Il principio di correlazione tra contestazione e sentenza, volto a tutelare il diritto di difesa dell'imputato, non è violato quando l'inquadramento della condotta nell'ipotesi di cui all'articolo 48 c.p. non determina una modifica radicale della contestazione, tale da risultare incompatibile con le difese apprestate dall'imputato. Il diniego di attenuanti generiche può essere adeguatamente giustificato facendo riferimento alla gravità dei reati commessi e all'attitudine alla criminalità economica dell'imputato, comprovata da precedenti condanne per bancarotta fraudolenta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PO. MA. N. IL (OMESSO);

2) PO. VI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 19/04/2006 CORTE APPELLO di TORINO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. COLONNESE ANDREA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MARTUSCIELLO Vittorio che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. CUSMO Car…

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