Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24830 del 18 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:24830PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve procedere ad un incisivo giudizio prognostico di "elevata probabilità di colpevolezza", fondato su elementi indiziari ancorati a fatti certi, di natura logica o rappresentativa, che, pur non dimostrando la responsabilità dell'indagato oltre ogni ragionevole dubbio, siano tuttavia idonei a far desumere con elevata valenza probabilistica l'attribuzione del reato al medesimo. Tale valutazione deve essere effettuata dal giudice cautelare applicando, tra l'altro, i criteri di cui all'art. 192, commi 3 e 4, c.p.p., in modo da garantire il rispetto dei principi costituzionali in materia di libertà personale. Il sindacato di legittimità di questa Corte è limitato all'esame del contenuto dell'atto impugnato e alla verifica dell'assenza di illogicità evidente, ossia dell'adeguatezza e congruenza del tessuto argomentativo riguardante la valutazione degli elementi indiziari rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che ne governano l'apprezzamento, senza che possa integrare vizio di legittimità la mera prospettazione di una diversa valutazione delle risultanze delle indagini.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 21/01/2016 del Tribunale di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito per il ricorrente il difensore avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

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