Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29226 del 4 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:29226PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale, di cui agli artt. 216 e 223 della legge fallimentare, è un reato di pericolo che si configura con la condotta di distrazione, dissipazione o occultamento di beni sociali, a prescindere dall'accertamento di un nesso di causalità tra tale condotta e il fallimento della società. L'elemento soggettivo richiesto è il dolo generico, consistente nella consapevolezza e volontà di porre in essere atti che determinano una concreta diminuzione delle garanzie patrimoniali dei creditori, a prescindere dalla finalità di arrecare un danno. Pertanto, il giudice del merito non è tenuto a dimostrare il nesso di causalità tra la singola condotta distrattiva e l'evento-fallimento, essendo sufficiente l'accertamento che la condotta abbia concretamente diminuito le garanzie dei creditori, anche se posta in essere in epoca diversa e antecedente rispetto all'insolvenza. Inoltre, il concorso di persone nel reato di bancarotta può configurarsi sia nella forma attiva, attraverso la partecipazione diretta alla condotta distrattiva, sia nella forma omissiva, per non aver impedito l'evento distrattivo pur essendo in posizione di garanzia, purché sia dimostrata la consapevolezza e volontà di non impedire la condotta penalmente rilevante posta in essere dai correi. Infine, l'utilizzazione da parte del consulente tecnico di dati raccolti dalla polizia giudiziaria in altro procedimento non è preclusa, purché si tratti di verbali di constatazione e non di valutazioni compiute dagli organi inquirenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. VESSICHELLI Mar - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 339/2008 CORTE APPELLO di SALERNO, del 19/10/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/05/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. R. Aniello, che ha concluso per il rigetto;

Udito il difensore Avv. (Ndr: testo originale non comprensibile).

FATTO E DIRITTO

Propone ricorso pe…

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