Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 2279 del 2019

ECLI:IT:TARLAZ:2019:2279SENT

Massima

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L'annullamento in autotutela di un provvedimento amministrativo che ha rigettato un'istanza di condono edilizio, adottato sulla base di documentazione successivamente depositata volta a dimostrare la tempestività dell'istanza, determina la cessazione della materia del contendere nel relativo giudizio amministrativo, comportando la compensazione delle spese di giudizio tra le parti. Il principio di diritto che emerge è che l'Amministrazione, qualora accerti l'erroneità di un proprio precedente provvedimento di rigetto di un'istanza di condono edilizio, è tenuta ad annullarlo in autotutela, riconoscendo la tempestività dell'istanza e determinando così la cessazione della materia del contendere nel relativo giudizio, con conseguente compensazione delle spese di giudizio. Tale principio si fonda sulla necessità di garantire la correttezza e la legittimità dell'azione amministrativa, nonché il buon andamento della pubblica amministrazione, attraverso l'esercizio del potere di autotutela, volto a rimuovere gli atti illegittimi o erronei adottati in precedenza. La compensazione delle spese di giudizio, in tal caso, rappresenta un corollario del principio di equità, in considerazione del carattere satisfattivo dell'interesse azionato rivestito dal provvedimento di annullamento in autotutela. Tale principio di diritto è applicabile a tutti i casi analoghi in cui l'Amministrazione, a seguito di un riesame della questione, riconosca l'erroneità di un proprio precedente provvedimento di rigetto di un'istanza di condono edilizio e proceda al suo annullamento in autotutela, determinando così la cessazione della materia del contendere nel relativo giudizio amministrativo.

Sentenza completa

Pubblicato il 20/02/2019

N. 02279/2019 REG.PROV.COLL.

N. 05047/2006 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5047 del 2006, proposto da
((omissis)), in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Piemonte, 32;

contro

Comune di Roma, ora Roma Capitale, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'((omissis)), domiciliata ex lege in Roma, via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

della determinazione dirigenziale n. 154 del 27 febbraio 2006 recante il rigetto dell'istanza di condono presentata dalla ricorrente;

Visti il ricorso…

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