Il diritto di superficie può essere trasformato in diritto di piena proprietà su richiesta del privato, indipendentemente dalla data di stipulazione della relativa convenzione, decorsi cinque anni dalla prima assegnazione dell'unità abitativa. In tal caso, l'amministrazione comunale è tenuta a pronunciarsi entro novanta giorni dalla ricezione dell'istanza, indicando il corrispettivo dovuto per la cessione in proprietà dell'area. Tale posizione giuridica del privato ha natura di diritto soggettivo, la cui tutela spetta alla giurisdizione del giudice ordinario, non essendo configurabile alcun potere discrezionale in capo all'amministrazione in ordine alla trasformazione del diritto reale. Il silenzio serbato dall'ente locale sulla quantificazione del corrispettivo e sulla conseguente trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà integra, pertanto, una lesione di un diritto soggettivo, non sindacabile dal giudice amministrativo.