Il provvedimento di divieto di accesso alle manifestazioni sportive (c.d. Daspo) emesso dalla Questura e convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari costituisce un valido titolo giuridico che impone al destinatario specifici obblighi di condotta, la cui violazione, anche solo parziale, integra il reato previsto dalla legge. L'elemento soggettivo del reato di violazione del Daspo può essere desunto dalla condotta dell'imputato, il quale, pur essendosi presentato per adempiere ad uno degli obblighi impostigli, ha omesso di ottemperare all'altro, senza che ciò possa essere ricondotto a mera dimenticanza o svista, considerata la vicinanza temporale delle due prescrizioni. La motivazione della sentenza che afferma la responsabilità penale dell'imputato per la violazione del Daspo, se ancorata a considerazioni razionali e alle risultanze probatorie, resiste alle censure difensive sollevate in termini assertivi e non adeguatamente specifici.