La decadenza dalla concessione demaniale marittima per morosità nel pagamento dei canoni può essere legittimamente dichiarata dall'amministrazione comunale anche in assenza di una previsione espressa nel titolo concessorio circa l'entità del debito accumulato dal concessionario, qualora l'inadempimento risulti grave e protratto nel tempo, rientrando tale valutazione nell'ampia discrezionalità riconosciuta all'ente locale in materia. L'incremento dei canoni demaniali, disposto dal legislatore, non costituisce di per sé un'alterazione irreversibile dell'equilibrio negoziale tale da giustificare l'inadempimento del concessionario, il quale è tenuto a riparametrare la propria attività in relazione alla mutata situazione contributiva. L'amministrazione comunale non è tenuta ad acquisire il parere dell'Agenzia del Demanio prima di dichiarare la decadenza, in considerazione dell'evoluzione normativa che ha attribuito agli enti locali una maggiore autonomia finanziaria in materia di concessioni demaniali marittime. Il concessionario decaduto ha l'onere di provare gli investimenti effettuati sul bene demaniale per ottenere il relativo indennizzo, ai sensi della normativa regionale applicabile. L'ingiunzione di astensione dall'utilizzo dei beni demaniali, conseguente alla dichiarata decadenza, è legittima in quanto mero atto consequenziale, non richiedendo il rispetto del termine di dieci giorni dalla comunicazione di avvio del procedimento.